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Progetto SHiP! - condividere linguaggi, azioni e relazioni

"C’è una generazione che sta cercando di costruire una nuova narrazione che non ha paura di abbracciare la complessità, di mostrarsi fragili e di rivendicare il diritto allo stare bene".

Da  LaStampa.it 16/02/23 - Dossier a cura di CHIARA NARDINOCCHI e GIANVITO RUTIGLIANO 

IL CONTESTO IN CUI NASCE IL PROGETTO

SHiP! nasce in un contesto condizionato dal Covid19: la Provincia di Varese è stata infatti duramente colpita e gli adolescenti si sono trovati tra povertà materiale e mancanza di opportunità. È aumentato il rischio di rimanere indietro, di perdere competenze, di abbandonare gli studi. Insegnanti e psicologi hanno osservato una regressione nelle relazioni e negli apprendimenti e l’aumento delle fragilità.

La pandemia ha da un lato aggravato il disagio, ma ha anche permesso di renderlo visibile non come fenomeno temporaneo, ma come situazione alimentata da una difficoltà di vita delle giovani generazioni all’interno di un mondo e di una società adulta disfunzionale al benessere globale delle persone.

ENTE CAPOFILA:

Cooperativa Sociale L’Aquilone 

Coordinatore generale Dott. Marco Bernardi

email: marco.bernardi@laquilonescs.it

tel. 392.9776000

 

PARTNER:

Cooperativa Lotta 

Centro Gulliver Varese

Cooperativa NaturArt

Con il sostegno di ASST Sette Laghi, come punto di rete territoriale.

SHiP! propone interventi che​ in alcuni territori vanno a potenziare l'offerta già esistente, mentre in altri se ne generano di nuovi con l'intento di una capillare e tempestiva risposta al disagio adolescenziale e al diritto allo stare bene.

Fil rouge di tutta l’attività che verrà svolta sul campo è quella di una reale collaborazione tra enti per intercettare segnali di disagio e comportamenti a rischio e, contemporaneamente, promuovere situazioni di benessere psicologico rivolte agli adolescenti.

Perché

      SHiP!

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Deriva dal termine inglese RELATIONSHIP, abbreviato in SHIP e italianizzato nel verbo transitivo SHIPPARE.

Si utilizza con il significato di "vedere bene due persone insieme", "ipotizzare che due persone starebbero bene insieme".

A CHI SI RIVOLGE IL PROGETTO

Ci rivolgiamo ad adolescenti tra i 13 ed i 16 anni, l'età del passaggio  dalle scuole medie alle superiori. Un'età particolarmente delicata e caratterizzata da una forte transizione soprattutto nei comuni sotto i 10.000 abitanti (in cui i giovani si devono spostare per frequentare le scuole): cambio dell’ambiente scolastico e delle relative richieste di prestazione, cambio del gruppo-classe, frequentazione di territori più cittadini.

DOVE

Gli interventi si realizzeranno nei territori di Luino, Sesto Calende e Tradate, poli periferici della ASST Sette Laghi. Su ogni polo sono già presenti da oltre 15 anni con interventi diversificati le cooperative sociali Lotta, L’Aquilone, Gulliver e NaturArt.

I fruitori di SHiP! saranno non solo gli adolescenti che risiedono o abitano nella loro quotidianità questi territori, ma anche i genitori e gli insegnanti.

COSA OFFRE IL PROGETTO

È possibile ridurre le liste di attesa per chi necessita di un intervento psicologico o pedagogico?

  • Equipe multidisciplinare con compiti di accoglienza e presa in carico individuale e/o familiare. L'equipe è composta da psicologhe/psicoterapeute e pedagogiste/i, educatrici/ori professionali, psicomotricista, mediatrice familiare.

Interventi attivabili per i minori:

  1. accompagnamento educativo

  2. intervento psicomotorio

  3. sostegno psicologico e psicoterapeutico

Interventi attivabili per adulti e genitori:

  1. consulenza pedagogica

  2. mediazione familiare

La modalità di lavoro proposta è frutto dell’esperienza decennale del Servizio Famiglie allo Specchio,

Quali esperienze proporre agli adolescenti?

  • Laboratori di gruppo L’obiettivo è quello di offrire un'esperienza di socializzazione attraverso un interesse condiviso, predisponendo un setting che permetta di sperimentarsi e al contempo rielaborare l'esperienza in base alla propria situazione di vita.

La modalità di lavoro proposta nasce dall'esperienza e dall'approccio del Progetto Sakido, progetto di cura, prevenzione e sensibilizzazione al fenomeno del ritiro sociale in adolescenza.

Come e dove intercettare i segnali di malessere? Stare bene è possibile!

  • Pedagogiste e educatrici a scuola. Le operatrici diventano un punto di riferimento importante per studenti ed insegnanti attraverso:

  1. interventi nelle classi per attività di discussioni, confronto e lavoro sulle dinamiche di gruppo

  2. funzione di tutoraggio per alunni in difficoltà

  3. contatto e collaborazione con gli insegnanti per la rilevazione e gestione delle situazioni problematiche

  4. costruzione della relazione con i ragazzi e con i gruppi classe per seguire l’andamento relazionale durante l’anno

  5. colloqui individuali con i ragazzi in caso si presentasse la necessità di un supporto concreto allo stare meglio a scuola

  6. progettazione di interventi specifici all’interno delle classi, sulla base dei bisogni rilevati e della collaborazione con gli insegnanti stessi

  7. rilettura di eventi e dinamiche accaduti in classe insieme agli insegnanti

  8. connessione con gli altri progetti e servizi presenti a scuola e sul territorio

  9. coordinamento e lavoro di monitoraggio con la scuola

Modalità di lavoro sperimentata e collaudata in quanto già attiva presso l’Istituto di Istruzione Superiore Dalla Chiesa di Sesto Calende con il progetto Buena Onda. 

Attraverso SHIP! questa modalità di lavoro ed intervento viene introdotta anche presso L'Istituto Don Milani di Tradate.

  • Peer education. Adolescenti adeguatamente formati e accompagnati che entrano nelle classi e parlano ad altri adolescenti. Il tema trattato sarà quello della salute mentale.  Il vissuto di una giovane peer educator"La parte che mi è piaciuta di più sono stati gli ingressi nelle classi: mi è sembrato, dopo tutte le restrizioni dovute alla pandemia, un momento per conoscere, sostenere e rassicurare i miei coetanei. In più, nel caso delle classi in cui sono stata io, i ragazzi si sono confidati tantissimo permettendoci di instaurare un rapporto di amicizia e sono stati molto partecipi alle nostre lezioni". Asia, peer educator Liceo Sereni 4D

  • Laboratorio di formazione per insegnanti e genitori. Si definisce laboratorio perché propone di lavorare sulla dimensione emotiva del gruppo attraverso delle attivazioni e la presentazione di situazioni-caso proposte dai partecipanti. Si riflette e ci si confronta rispetto a cosa genera malessere e su cosa, invece, diventa fonte di benessere. L’adesione al laboratorio può essere una ulteriore opportunità di approfondimento per chi ha già avuto colloqui con le operatrici degli Sportelli di ascolto psicologico o che hanno usufruito dei percorsi di consulenza pedagogici.

  • Sportelli di ascolto psicologico nei CFP. Grazie a SHiP! saranno attivi come novità assoluta presso CFP Ticino Malpensa, CFP Tradate e CFP Luino.. 

  • Laboratorio prevenzione dipendenze. Laboratori attivi nelle classi terze delle scuole medie, condotti da una coppia di psicologhe con l'obiettivo di informare i ragazzi rispetto al tema dell’uso delle sostanze psicoattive, della dipendenza e dei rischi ad esse associati, con lo scopo implicito di aiutare chi già si trova in una condizione borderline o di dipendenza, riconoscendola e chiedendo aiuto ad esperti

  • Laboratorio coping. Una proposta per le terze medie e per il biennio delle superiori. Momenti di esercitazione, role playing , condivisione e confronto di gruppo attraverso cui gli adolescenti sono invitati a mettersi in gioco in situazioni a loro non note. Ciò permette di imparare ad affrontare tutte quelle situazioni "non congeniali" o difficili in cui ci si può ritrovare durante una qualsiasi giornata di lavoro, rafforzando e dando un senso al nostro stare in un luogo.

Tante azioni, tutte tasselli di uno stesso puzzle, per intercettare tempestivamente e rispondere ad un unico grande bisogno che proviene dal mondo delle giovani generazioni del territorio.

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La realizzazione del progetto è resa possibile grazie al finanziamento di Fondazione Cariplo, attraverso il bando “Attenta-Mente”

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