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Una nuova porta di ingresso per pensieri creativi

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Sembra una nuova era... e così come quando ci sono state le grandi guerre si sono fatte nuove scoperte, in questo periodo, vivendo con il COVID19, abbiamo dovuto rivedere i nostri tradizionali schemi di funzionamento, abbiamo dovuto imparare ad interagire e a relazionarci con modalità nuove, digitali, online.

Quando mi hanno dato questa opportunità di lavoro sono stata felicissima, perché potevo tornare a lavorare e rincontrare i miei ragazzi, i ragazzi che prima seguivo durante le assistenze domiciliari o in interventi educativi scolastici. Felice sì, ma altrettanto spaventata. Come avrei fatto? Sarei stata capace di mostrare loro che avevo in mano la situazione? Di trasmetter loro sicurezza? In fondo sono io l’adulto. Inoltre c’erano i genitori ad affiancarli e questo generava in me una certa ansia da prestazione...

Insomma, un’impresa affatto semplice, come del resto tutto quello che stavamo vivendo dentro le nostre case e dentro le nostre emozioni.

Sono stata aiutata da chi, in Cooperativa, sapeva qualcosa in più di me sugli strumenti tecnologici e poi...Via! Sono partita!

Ho contattato i ragazzi, ho pensato a tante attività che avrei potuto fare con loro; i pensieri creativi si facevano avanti in vari momenti della giornata, non c’era un vero e proprio stacco tra il lavoro, il non lavoro e la mia vita familiare.

Posso certamente affermare di aver affinato la mia capacità digitale, ho imparato quanto la tecnologia offra opportunità sfruttabili anche in altri momenti e, soprattutto, ho apprezzato con stupore e meraviglia che i ragazzi e le loro famiglie, ognuno con le proprie tipicità, hanno dimostrato grandissime risorse e voglia di provarci e di esserci.

Sono servite tanta flessibilità e capacità di adattamento, ma ciò non è così lontano dai nostri quotidiani interventi pre COVID19.

Rossella

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