

Ti abbraccio con la voce

Se penso a come iniziano la maggior parte delle giornate di lavoro a scuola, penso che ogni giorno S. ed io ci salutiamo con un abbraccio e con le sue amate pacche sulle spalle. E penso che quando entro alla scuola dell'infanzia tutti i bambini abbandonano i giochi e mi corrono incontro. E penso ai ragazzi del doposcuola che non vedono l'ora di coinvolgermi nei loro discorsi. E ai ragazzi delle medie, situazione più composta, che cercano lo sguardo che significa "tutto ok" e aspettano me per memorabili racconti da "sottobanco".
Non avrei mai pensato di essere capace di lavorare in una situazione come questa, lontana dai miei amati ragazzi: la dimensione dello spazio condiviso, del corpo è così importante per me!
Con questa consapevolezza, la dimensione della relazione mi sembrava, all'inizio, dolorosamente perduta.
Poi mi sono ricordata di quanto il mio S. sia bravo con la tecnologia: chissà cosa succede se gli faccio una videochiamata? Detto, fatto... ho prodotto uno stupore e una gioia stupenda, condivisa da entrambi!
Così ho cominciato a organizzarmi: adesso abbiamo una scaletta settimanale, ci vediamo in video tre volte la settimana per fare insieme i compiti (che io preparo prima, dopo aver fatto programmazione con i suoi professori) e per fare una chiacchierata bevendo un tè. Non posso dire che sia la stessa cosa del lavoro in presenza, non posso dire che sia ottimale. Vedo il mio ragazzino che fa fatica, costretto in casa. Non riesco a capire cosa pensi, ad aiutarlo come vorrei. E posso intervenire solo con la voce. Ma la cura rimane, e questo si sente. Io ci sono ancora.
Ho organizzato un orario lavorativo da casa abbastanza rigido, in modo da non invadere il tempo da dedicare ai miei figli, anche loro alle prese con tutte le novità del periodo. Che meravigliosa capacità di adattamento hanno i bambini...
Per il mio piccolo alunno dell'asilo ho un appuntamento quotidiano con una lettura. Lui e i suoi genitori, che mi accoglievano anche in casa per l'intervento di assistenza domiciliare, si sono abituati all'appuntamento e lo aspettano. E' bello perché sentiamo tutti nostalgia, ma ci sentiamo ogni giorno.
I ragazzi delle medie si sono adattati con molta serietà alle lezioni online. Sono puntualissimi e concentrati. E io sto scoprendo una competenza tecnologica che mai avrei pensato. Molti spunti serviranno anche dopo.
E' il tempo libero con i ragazzi che mi manca. Il doposcuola. Lo spazio dell'aggregazione, dei giochi, delle battute. Questo non ho ancora capito come recuperarlo, se si può recuperare. Mi sembra lontano.
La mia esperienza di lavoro a distanza è positiva, ma è una parentesi.
Per fare gli educatori, non si può prescindere dagli abbracci!
Vale